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la chiesa della ss. annunziata

NORMA













CHIESA DELLA SS. ANNUNZIATA - NORMA


LA STORIA DELLA CHIESA PARROCCHIALE S.S. ANNUNZIATA


Non si sa quale sia stata la sede parrocchiale di Norma fino al 1530.

Esistevano di certo due centri residenziali fino al tardo medioevo: il castello del Vicolo o Casaleno sul Monte con un gruppo di case che avranno avuto la loro piccola chiesa; e poi c'era Norba, il paese sempre nominato e distinto dalla sua Rocca.

Il Moroni asserisce nel 1858 che "al piano di Norba si osservano gli avanzi di un antico tempio e di un rimasuglio di cappella, a destra, interrata fino alla cornice della cupola, la quale conservasi mirabilmente intera".

Il Savignoni in un tempio dell'acropoli minore riconobbe una chiesa cristiana con adiacenti sepolcreti.

I defunti portavano addosso una medaglia con una M ed una Croce.

Sembra evidente quindi che intorno all'anno mille e anche molto tempo dopo a Norba esistevano le chiese principali del luogo; come del resto c'era stata la sede episcopale, quindi non ci si deve stupire se i cittadini hanno cambiato i templi pagani in luogo di preghiera cristiana.

Lo fecero dappertutto, quando non ne presero gli elementi decorativi, come capitelli e colonne, per costruire le nuove chiese.

La parrocchia di Norma è dedicata alla SS. ma Annunziata. Il titolo è molto antico; anzi caratteristico dell''epoca romanica - gotica del 1100 e 1200.

Fin dall'inizio si parla di Chiesa collegiata: c'è un arciprete e altri sacerdoti.

Il titolo della Parrocchia dai primi documenti è
SANCTA MARIA DE NORMA.

Così la chiama il papa Gregorio IX nel 1227 in un documento nel quale dichiara che la parrocchia di Norma non deve pagare certi censi al suo vescovo di Velletri, anche se per il passato ebbe sentenza contraria.

Da questo documento appare che Norma già in quell'anno (1227) era diocesi di
Velletri perché dice " IL VOSTRO VESCOVO e sancisce quale sia lo stretto diritto episcopale veliterno sulla Chiesa di Norma e il Casale delle Vigne (forse la contrada Vignola?) ".

Già nel 1154 Ugone, vescovo di Ostia e di Velletri, donando il monastero del Monte di S. Maria in Marmosole con tutti i suoi territori esclude dalla proprietà la chiesa di S. Maria de Norma e altri luoghi.

La chiesa odierna era stata prima consacrata, non si sa in quale anno dal vescovo Buzii dei Frati Minori; certo dopo la edificazione operata da Pietro Gaetani Mastrelle e fratelli nel 1533.

La Parrocchia di Norma non ha quasi niente nel suo archivio prima del 1592, perché in quell'anno Marco di Sciarra bruciò ogni cosa, invase la chiesa a mano armata e una volta entrato, ferì e uccise la gente che aveva trovato in questo luogo sacro un rifugio.

Dopo il crimine di Marco di Sciarra la chiesa perde la sua sacralità, e sarà chiusa.

Fu necessario riconsacrarla ciò che avvenne il giorno dell'Ascensione del 1592.

Officiò la solenne cerimonia un' altro francescano: Mons. Agostino di S. Francesco, vescovo di Smirne e suffraganeo di Velletri.

Nell'anno 1604 la Chiesa parrocchiale fu tutta dipinta in affresco nelle sue due navate, molto probabilmente per cancellare la crudele profanazione che ne aveva fatto il brigante Marco Sciarra nel 1592.

Prima dei restauri fatti in varie riprese, aveva otto altari: il maggiore dedicato alla SS. ma Annunziata; nella navata sinistra vicino all'altare maggiore la Cappella ora Viani era dedicata alla " Pietà "; la seconda a S. Michele Arcangelo; la terza a S. Barbara; nella quarta c'era l'ingresso e il fonte battesimale.

Nella navata di destra: la prima (Cappella Felici) era dedicata al SS. Crocefisso; la seconda alla Madonna del Rifugio; la terza alla Madonna del Rosario; la quarta a S. Francesco di Paola.

Il Principe Borghese aveva sulla Chiesa il giuspatronato; doveva fornire a essa tutto l'occorrente per la manutenzione del fabbricato, per i pavimenti e l'arredamento.

Aveva un ingresso privato in chiesa da parte dei suoi edifici.

C'è sempre stato il campanile e aveva anche l'orologio che per la sua alta posizione si faceva udire in tutta la campagna.

La parrocchia aveva inoltre tre chiese rurali:

1) la chiesa di Ninfa con un cappellano stipendiato dal Duca Caetani; vi si diceva la Messa nei giorni festivi e si faceva la dottrina ai ragazzi del posto.

2) La chiesa di S. Maria del Monte Mirteto (S. Angelo) che spettava ai Benedettini di S. Scolastica di Subiaco, i quali la avevano abbandonata quanto a servizio religioso.

3) La chiesa di S. Giovanni, nella quale secondo il diritto del patrono Onorato Aristotele, fratello del Fondatore della chiesa, dovevano essere celebrate quattro SS. Messe ogni mese e una Messa Cantata nel giorno della Festa di S. Giovanni.

La chiesa dell'Annunziata era molto stretta perché le corsie o navate laterali erano occupate dagli altari; vi erano molti banchi delle autorità e dei nobili, che non potevano essere rimossi né usati se non dai possessori; la gente stipava il rimanente spazio, appoggiandosi agli altari e alle pareti.

Nel 1850 si costruirono le Cappelle del Rifugio e del Rosario; queste furono ricavate scavando la roccia sotto la chiesa di S. Rocco, si è riusciti a trovare maggior spaziosità col togliere gli altari laterali e col ricavare il fonte battesimale nel vecchio altare di S. Francesco di Paola.

Anche la cantoria unita all'organo fu tolta insieme alla scala di accesso.
Così pure sono stati eliminati tutti i banchi padronali.

I sacerdoti che servivano il paese nel 1884 erano dieci.





IMMAGINI DELLA CHIESA DELLA SS. MA ANNUNZIATA OGGI















































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