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la chiesa di san giovanni

NORMA



LA CHIESA DI S. GIOVANNI



La chiesa di S. Giovanni sorgeva appena fuori Norma, dove attualmente c'è la nuova rotatoria tra le strade: pass. San Giovanni, circonvallazione Antica Norba e via Caio Flacco, era un rudere abbandonato sui margini di un fosso che ne aveva indebolite le fondamenta.

Moltissimi anni fa per la chiesa di S. Giovanni; ne fu proposto per molte volte il restauro anche perché sulla via del cimitero un segno sacro poteva essere gradito, ma l'ingombro che dava a una via di scorrimento` e il deflusso del fossato in continua erosione ha sempre ritardato i progetti, finché è stata completamente abbattuta.

Nel 1622 moriva a Norma un parroco di non comune intelligenza: Don Giovanni Aristotele; era esperto di musica e altre materie.

Don Giovanni Aristotele sicuramente era di famiglia molto ricca e discendente dei Signori di Collemezzo, perché nel suo stemma, era raffigurata una lepre che salta sulle cime di tre monti, quindi sicuramente aveva molte disponibilità finanziarie se fece costruire la Chiesa di S. Giovanni, la fece dipingere, vi ricavò un ospizio e la dotò di rendite.

Suo fratello Onorato Aristotele chiese al cappellano di celebrare quattro S. Messe ogni mese ed una Messa Cantata nel giorno di S. Giovanni Battista.

Il primo rettore della chiesa di S. Giovanni si chiamò Don Giulio Cesare.

Ci sono due lapidi che ricordano queste cose: una murata nella navata destra della chiesa parrocchiale, un'altra nel giardino, in terra nella Chiesa Nuova già murata nella chiesa di S. Giovanni.

La chiesa era completamente dipinta, sull'unico altare c'era un affresco rappresentante, la B. Vergine del Carmine e S. Simone, a sinistra dell'altare in cornu epistolae c'era il dipinto S. Giovanni Battista; un personaggio con calzari rossi e gli occhi a mandorla, a destra in cornu Evangeli un Santo con una lunga veste pontificale, presso le due porte vi erano dei riquadri che raffiguravano la vita di S. Carlo Borromeo.

Non si sa con esattezza perché Don Giovanni Aristotele edificò proprio in quel luogo la chiesa e la dedicò a S. Giovanni Battista, si potrebbe ipotizzare che: vicino le mura dell'Antica Norba, c'è un luogo che si chiama ancora il Lazzaretto, cioè un posto dove si curavano gli appestati, probabilmente, nel passato in qualche grande epidemia di colera o di tifo petecchiale, avevano portato lì gli ammalati e molti ne erano morti, quindi forse per dare valore alla memoria di questi, il parroco Aristotele avrà fatto costruire questo luogo sacro.

Lo confermerebbero anche le pitture di S. Carlo Borromeo, e l'immagine della Madonna del Carmine che libera le Anime dal Purgatorio.

In quel tempo la strada era percorsa da molti operai e pastori, quindi la chiesa e la casa erano un provvidenziale riparo durante le piogge improvvise.



1) In cornu epistolae indica la posizione da dove si legge l'Epistola, vale a dire a destra dell'altare.
2) In cornu evangeli indica la sinistra cioè da dove si legge il Vangelo.




La chiesa di San Giovanni in una foto d'epoca


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