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la fontana

NORMA


STORIA DELLA FONTANA PUBBLICA




Da qualche anno era stata fatta l'unità d'Italia, guidata da Re Umberto I.

L'Italia si avviava a una ricostruzione sia sociale sia economica.

Le città erano principalmente degli agglomerati rurali, tutto intorno c'erano campi adibiti a pascolo e a coltivazione.

La popolazione era composta principalmente da pastori, contadini e artigiani.

Questi vivevano principalmente di sussistenza, mentre nelle province pian piano si stava realizzando un relativo equilibrio economico.

Tutti i comuni rurali stavano cercando di ottenere una stabilità economica, tra cui Norma.

Il problema principale dei comuni montani era l'approvvigionamento dell'acqua potabile.

Il 2 Febbraio del 1887, a Norma si riunì il consiglio comunale e decise per l'acquisto dei 4/23° dell'acqua della Fota per la somma di lire 8.000.

Con quest'acquisto, Norma avrà acqua a sufficienza per il fabbisogno del paese, inoltre potrà riproporre l'antichissima Fiera delle Merci e del Bestiame, che era stata abbandonata proprio per la mancanza d'acqua.

La Fiera si svolgeva ogni anno, il 9 di Settembre, questa era anche un'opportunità di svago, ci si vestiva a festa, ci si ritrovava e se qualcuno aveva la possibilità, procedeva all'acquisto del bestiame.

Il popolo di Norma, quindi aveva di nuovo la possibilità di comprare bestiame senza andare nei paesi limitrofi.

Ora che il problema dell'approvvigionamento idrico era finalmente risolto, sorgeva un altro problema: come pagare i lavori necessari all'installazione delle condutture per far arrivare l'acqua dalla Fota fin nel paese.

Il comune per fronteggiare le spese aumentò le tasse, ma il paese ne risentì e i Normesi chiesero una riduzione delle stesse.

Il comune non voleva assolutamente privare i cittadini del beneficio dell'acqua potabile, della costruzione del lavatoio, di un abbeveratoio per gli animali e della fontana pubblica.

Per affrontare tali spese il comune propose a vari coloni l'affitto delle terre comunali, obbligando gli stessi a versare una parte del raccolto al comune.

La strategia di affittare le terre fu proficua, quindi per aumentare le entrate comunali, il comune e il consiglio decisero di affittare dell'altro terreno adibito a pascolo, questo si trovava in contrada monte Selva.

Non tutti però seppero sfruttare appieno l'uso delle terre affidate.

Il consigliere Bartolomeo Felici, propose di fare una contravvenzione a tutti quelli che non rispettavano gli accordi presi in precedenza.

Il comune di Norma per la realizzazione di questa importante opera, chiese e ottenne un mutuo di lire 330.000, tramite l'agente Filippo Magnabbò.

Il mutuo ottenuto servì per realizzare tutta la conduttura che partiva dalla sorgente Fota fino al paese, la realizzazione della fontana pubblica, di un lavatoio, di un abbeveratoio per animali, la costruzione di un nuovo cimitero e dell'affrancazione del canone enfiteutico borghese.

Il mutuo intrapreso dal comune di Norma doveva essere estinto in cinquanta anni, al tasso d'interesse del 5,45%.

Deciso per il progetto più economico e che corrispondesse alle possibilità del comune, il consiglio comunale affidò l'incarico all'ingegnere architetto Achille Paiella, questi era già stato incaricato dal comune di Cori per eseguire il collaudo dell'opera.

L'esecuzione dell'opera fu affidata ed eseguita dalla "Società Italiana Condutture".

Il primo tratto dei lavori fu eseguito consorzialmente dai comuni di Norma e Cori, con una conduttura di 90 mm di diametro, che poi si divideva con due condutture di 40 mm di diametro, i tubi di ghisa erano lunghi metri 1,50, ed erano giuntati con il sistema a cavicchia tenute da una guarnizione di caucciù puro.

Per la manutenzione delle condutture, l'esecuzione di piccole riparazioni fu assunto un fontaniere,il sig. Feliciano Onorati, al suddetto Onorati fu dato anche l'incarico di fare la manutenzione dell'orologio pubblico.

Lo stipendio fu fissato in lire 200 annue da pagarsi in rate mensili.

Dalla sorgente della Fota l'acqua sgorgò nella piazza del paese, questa era raccolta in una grande vasca di legno e non era certamente l'orgoglio del paese.

Dopo un anno fu realizzata l'attuale fontana, l'opera, realizzata in lega di piombo e alluminio con una vasca di marmo bianco (alabastro).

La fontana fu decorata con una testa di donna, simbolo dell'Italia unita e da due teste di leone.






Una targa apposta sulla fontana riporta una frase dell'illustre prof. Angelo Secchi, al quale fu affidato l'incarico di esaminare l'acqua della Fota.

Ecco cosa è riportato in quella targa:
"
Ricca polla di purissima e ottima acqua per tutti i suoi caratteri fisici impareggiabili".



Le donne di Norma si recavano ogni mattina alla "fontana" con i caratteristici "concuni", questi erano dei recipienti realizzati artigianalmente ed erano fatti di rame con l'interno stagnato.

Per attingere l'acqua, si doveva fare la fila, ma non mancava l'occasione di assistere a sonori litigi sempre per colpa di qualcuno che voleva fare il furbo, questi litigi a volte sfociavano a "concunate".

Dall'inizio dei lavori all'inaugurazione, trascorsero circa dieci anni e per quell'occasione il comune decise di realizzare una grande festa, era l'ottobre del 1898.

Il consiglio comunale si riunì e stabilì la cifra da spendere per la festa, che stabilì in lire 25.000, in quell'occasione si stabilì anche la data dell'inaugurazione: 16 ottobre 1898.

Il 1898 è l'anno di un altro importante avvenimento per il paese di Norma, perché il sig. Gabriele Vetere, chiese al consiglio comunale di poter impiantare un servizio di telegrafia, dato che aveva studiato telegrafia.

Il consiglio comunale accettò la domanda del sig. Vetere perché ritenne utile e vantaggioso per il paese, il servizio di telegrafia.

Il consiglio comunale approvò anche la richiesta del sig. Agapito Carosi procacciatore postale, per l'acquisto di un carrettino per effettuare un servizio di trasporto da Norma alla ferrovia e viceversa e per l'acquisto del foraggio necessario per le bestie da tiro.

Il compenso dato dal comune di Norma al sig. Carosi per il servizio di trasporto fu stabilito in lire 250 annue.


Foto storiche della Fontana pubblica




Inaugurazione della Fontana e del Telegrafo
Norma 16 Ottobre 1898









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